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Larsen Lombriki
 

album:
> Free from deceit or cunnings
(snowdonia/rotor audio club, 2005)

> Glad to be here
(snowdonia/rotor audio club, 2000)
> recensioni

compilation:
Music for tourist (rotor audio club, 1999)
> recensioni

Magika Roma (Wot4, 2001)
> recensioni
“?-!”, Aleatory Productions 2003.
"lupinaria uccide!" (VDC) 2003
“Vegetable Man Project Vol. 3”, Oggetti Volanti Non Identificati 2004.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
rotor audio club :
 

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> intervista (Balkan Spirit)
 
 
note bio:
I Larsen Lombriki nascono a Roma nel 1997 come deriva di precedenti progetti multimediali, quali “I giochi del senso e/o non-senso”, “DisordinAzioni” e “Studi e Ricerche Contemporanee”, legati al mondo della cosiddetta Public Art e dell'azionismo. L'idea originaria è quella di un commento “sonoro” alla fanzine - del tutto aperiodica - “Rotor”. Il progetto consiste nel documentare e costruire una scena musicale romana sotterranea legata a “festival d'appartamento”, in cui vengono divulgati nuovi improbabili generi musicali: la “Sleep Music”, la “Kak-musik” (o cacofonia), la “Incredible Car Rave Music”. Si creano così diversi gruppi e una label, il Rotor Audio Club. Le esibizioni dal vivo cominciano con una performance (concerto in playback) dei Larsen Lombriki agli Ex-Magazzini Generali a Roma nel gennaio ‘98. Il progetto sarebbe dovuto sfociare in un documentario audiovisivo, ma il risultato è stato invece “Music for Tourists”: una cd-r compilation con ben 10 gruppi che comincia a circolare nel 1999. Nel 2000 su interessamento della label indipendente Snowdonia esce in coproduzione con Rotor Audio Club il cd dei Larsen Lombriki “Glad to be Here”.
 
 
mostra "UNDERGRRROUND NIGHTMARES"
 

I larsen lombriki , una scheggia impazzita nel panorama musicale e non, per la presentazione del nuovo album Free from deceit or cunnings”, pubblicato in coproduzione Snowdonia / Rotor Audio Club invitano alla mostra / performance:

“undergrrround nightmares”
Riconoscendo i nostri incubi più ridicoli - senza inganno e senza artificio – continuiamo a ridere forzatamente e con affetto.

Vengono esposti in quest'occasione 30 ritratti di altrettanti personaggi significativi della musica e della cultura ‘alternativa', eseguiti però in modo tale da farli tornare perfettamente sconosciuti, rendendo così un omaggio impercettibile e beffardo ai miti e agli eroi occulti della cultura ‘underground'.
Chi sono i personaggi dei contro-ritratti esposti dai larsen lombriki ?
Avrebbero potuto essere dei maestri, dei modelli, se non si fossero conservati così somiglianti all'idea che di se stessi si sono fatti. In ogni caso, le loro foto costituiscono solo un materiale iniziale per un'operazione più generale, di “decostruzione mitologica”. Da questa specie di analisi, di per sé controversa, sembra risultare un avvertimento scherzoso e spietato allo stesso tempo, che vale di certo anche per chi lo propone.
Non si tratta quindi di un gioco di citazioni colte, badate bene. L'identità dei personaggi coinvolti, per quanto siano riconoscibili, non è importante: l'obiettivo è restituire all'immagine la sua forza di contraddizione.

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Nell'attuale scenario post-società dello spettacolo il gioco più bello è mettere in scena l'infantilismo contro la sclerosi dell'outsider, lo sberleffo al ripetente, l'attrazione necrofila per personaggi di culto.
Nel nostro fanclub radicale d'altra parte non concediamo spazio al fossile effimero happy end, la gioventù di Kosuth, indossare un “bulbo oculare” per trenta anni di fila, rock around the clock stupido rock'n'roll, vostro zio è un felice hippy giapponese alla moda che suona la chitarra per lavoro, la genialità un tempo miele è ormai rancida panna acida.
Deturnamento e deturpamento di tratti (somatici, linguistici, poliplastici) non sono semplicemente un invito a non prendersi sul serio, ma per tutti dovrebbe essere possibile saper fare qualcosa, conservare un briciolo di dissonanza, di dignità, di entropia.
Per adesso dei buffoni, degli zimbelli si affacciano in manifesti elettorali già scarabocchiati da eterni adolescenti suburbani, sono dei perdenti, probabilmente. Queste Facce da incubo, sono vittime delle circostanze oppure si sono lasciati convincere da altri? Se così fosse, noi li vorremmo dissuadere. Li vorremmo discordanti, anzi completamente diversi. Ma non sarebbero più loro. E neanche noi.
Potresti davvero immaginare me fare questa fine? Non si può sapere, ma intanto sono gli zalien, i gaglioffi che ci forniscono lo spunto per una ballata di uomini sanguinanti, con cui possiamo farli tornare sconosciuti come un cane nero del congo.
Proponiamo a tutti e in ogni direzione non scontata sparare vecchi colpi bassi, una cosa sciocca da fare contro l'analogia, l'assonanza, gli standard commerciali e i generi della cultura.
Tornando a letto chissà potremmo svegliarci nell'oceano fischiettando la canzone degli uccelli.

Lalsen Lombliki

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* * Le opere potranno essere acquistate durante le mostre.

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